Abitudini,  Forza vitale

Vita e Yoga o Yoga e Vita

Se prima era un problema del tipo “Essere o non Essere” ora “Vita e Yoga o Yoga e vita” non è più un dilemma, bensì una certezza.

Sì, perché la disciplina dello yoga sta entrando sempre più con prepotenza nel mio quotidiano. Adesso non posso più dividere la mia vita dallo yoga.

Ora lo posso chiaramente confermare: è uno stile di vita, il mio stile di vita.

Forse tutte le cose migliori iniziano così, per caso, sempre se il caso esiste. “ll caso non esiste”. Lo dice il maestro di Poo in Kunfu Panda. Se il caso non esiste, allora è accaduto tutto, perchè era questo il mio destino. 

Sicuramente per me lo yoga è una grande passione.

Come tutto è cominciato

Circa 12 anni fa mio marito si lamentava, sempre più spesso, di dolori alle cervicali. Erano diventati ormai così forti ed insistenti da provocargli nausea, vomito, e capogiri. Non riusciva ad alzarsi dal letto, senza appoggiarsi alla parete o all’armadio, per paura di cadere, tanto potenti erano le vertigini.

Avevamo provato varie cure, si era pensato a labirintiti, problemi di vista e non ricordo più che altro.Tra i tanti suggerimenti, gli era stato consigliato di provare con lo yoga.

Nel 2009 avevano aperto una scuola di yoga che, in seguito divenne molto famosa, nella nostra zona. Marco (mio marito) pensò di andare a fare una lezione di prova gratuita, ma da solo non se la sentiva e mi chiese di accompagnarlo.

Io sbuffai. Avevo dei potenti retaggi mentali riguardo allo yoga. In quel periodo ero super appassionata di aerobica, step, zumba, corsa, tutto ciò che mi facesse sudare; restare senza fiato dallo sforzo mi gratificava e mi faceva sentire bene, sfinita, ma appagata.

Quindi immagina: pensavo allo yoga come a tempi morti di meditazione 👳‍♂️ staticità, insomma due palle… dichiarando “Non fa per me”, lontano dal mio modo di essere, sempre in perpetuo movimento, lo consideravo noioso, lento e poco efficace per la forma fisica. 

Come è andata a finire

Ad ogni modo lo accompagnai e, per farla breve, lui smise dopo pochi mesi di frequenza, dedicandosi ad altro, per me invece iniziò un cammino che mi ha portato ad appassionarmi ed approfondire sempre di più questa disciplina.

Devo molto alla mia insegnante Sarah. La ritengo il mio maestro. Oltre ad educarmi allo Iyengar Yoga (di cui potete trovare alcune informazioni cliccando qui), mi ha aperto un mondo con sua umiltà e competenza. 

Gliene sarò per sempre grata, anche ora che si è trasferita in Australia.

In realtà dopo la sua partenza c’è stata un’ulteriore svolta nella mia vita. 

Mi sono iscritta all’Accademia insegnanti Jyotim.

Ora sto frequentando la scuola, non tanto per diventare professionista dello yoga, bensì ho scoperto che esiste un sistema completo per tutti gli aspetti della vita e che gli asana sono solo uno degli otto gradini descritti in testi antichi di Yoga sutra Patanjali. 

Ancora in cammino

Acquisire il certificato per insegnare yoga, a parte il pezzo di carta, è un cambiamento che ti porti dietro e che, a livello personale, ti arricchisce per ciò che dai, certamente, ma in primis per ciò che ricevi.

Lo yoga è un percorso personale e ognuno lo vive in modo diverso.

Queste considerazioni nascono da un’analisi di come lo yoga ha trasformato le mie abitudini, e quelle di molti altri praticanti con i quali ho avuto modo di confrontarmi.

Non so se questo ti risuona e hai avuto modo di sperimentarlo, può anche essere direttamente o per esperienza di qualcuno a te molto vicino.

Se vuoi farmi partecipe, sarò lieta di leggere la tua esperienza.

Namaste

Monica

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