Forza vitale

Febbre

Sono qui, stesa su un letto che non è il mio, in una stanza che non è la mia, su di un comodo materasso da una piazza e mezza che mi è stato messo a disposizione.

Sono qui sotto le coperte, a inalare un profumo di biancheria che non conosco e guardo fuori da una finestra che inonda luce su un parquet che non pulisco.

Mi alzo e decido di aprirli quei vetri e di affacciarmi al davanzale ed allungare le mani per raggiungere, l’albero quel NOCE che mi saluta da giorni, da quando sto qui. 

Clausura

Questi giorni di clausura mi hanno obbligato a fermarmi.

Dopo essermi piano piano ripresa dal desiderio di rimanere a letto al caldo, senza  voglia di alzarmi e fare alcunché, una volta recuperate le energie emergeva impellente la domanda: -“Ed ora? Cosa faccio? Come trascorrerò la mia giornata? –

Incredibile! Più tempo avevo a disposizione e meno ero produttiva.

Certo la scrittura e la lettura – mie amiche di sempre – mi hanno fatto ottima compagnia.

Ma nonostante programmassi già dalla sera prima un minimo di attività per la giornata successiva, stranamente (almeno per me) non portavo a termine i piani che mi prescrivevo.

Reclusa

Allora mi sono fermata! Ho riflettuto. Qual era il motivo che mi spingeva a comportarmi così? E , nel silenzio, nel fermarmi, nella resa… ho capito. Avevo bisogno di lasciar andare.

Questo era il tempo del lasciar fluire. Questa consapevolezza mi ha permesso di far emergere pensieri mai pensati, nuovi punti di vista, nuove prospettive.

Sono persino arrivata a capire chi mi diceva : – “Sai non riesco a bere durante la giornata.” – cosa che a me sembrava incredibile…e mi è successa, è successa a me!

Facevo fatica persino a bere un bicchiere d’acqua. Sono entrata in empatia con atteggiamenti che mi sembravano impossibili o semplicemente scuse e invece ,  eccomi qua a vivere le stesse situazioni raccontate da altri a mettermi davvero nei loro panni.

Stare nel flusso. Quale miglior occasione. Nel mio isolamento nessuno dipendeva da me, ero io e solo io ad aver bisogno di me stessa. Non c’era più fretta né frenesie nelle mie giornate.

Questo, all’inizio mi ha destabilizzato, ma ora sapevo che dovevo rallentare, prendermi i miei tempi, prendermi cura negli spazi che mi erano concessi.

Energia

Solo così ho cominciato a vivere la “reclusione” con serenità, abbandonando aspettative e lasciandomi cullare dal ritmo naturale della luce dell’alba fino a quella della notte.

La febbre ha impedito all’inizio di fare tutto ciò che prima era la mia routine, il corpo insieme alle sue abilità (forza, flessibilità, coordinazione ecc) ne risentono diventa rigido e bloccato.

Tutto questo succede per mancanza di energia, sì, perché noi siamo ENERGIA!

Dare per scontato

Avevo il desiderio di condividere tutto questo con te, perché ho avuto la conferma di ciò che già sapevo, ma davo per scontato.

Noi esseri umani  siamo energia vibrante. Il nostro corpo i nostri organi i nostri pensieri le nostre emozioni, ma anche tutto ciò che ci circonda, tutto vibra e se non la teniamo alta questa energia rischiamo di vivere come dei cellulari scarichi, senza la forza ricettiva né di dare né di ricevere.

 Se non manteniamo alto il suo livello, tutto ci sfugge di mano, la vita stessa, accampando scuse o procrastinando.

Siamo creatori

Ogni organo, ogni atomo, ogni cellula del nostro corpo risponde in modo continuativo agli impulsi che riceve dall’ambiente che noi stessi creiamo.

Siamo fatti di acqua che vibra costantemente a determinate frequenze.

Tutta la nostra vita  può essere trasformata se riusciamo a comprendere questo principio.

Dobbiamo imparare a modificare il tipo di vibrazione di frequenza che emettiamo nell’universo, dobbiamo imparare a respirare, in maniera naturale, senza trattenere, come sapevamo da bambini.

Specchio delle mie brame

Possiamo cambiare il modo di alimentarci, con più attenzione, preferendo gli alimenti vivi, i prodotti della terra, evitando tutto ciò che arriva dalle nostre tavole quale frutto di violenza.

Possiamo creare più spesso occasioni per vivere a contatto con la natura, evitare luoghi affollati, chiusi, chiassosi.

Possiamo sforzarci di vedere qualcosa di buono anche nel nostro peggior nemico, considerando che gli altri sono lo specchio di noi stessi. 

Non è una favola

Non è una favola. O meglio, potrebbe esserlo, perché tu sei l’autore della tua vita. A volerla vivere con un lieto fine, c’è bisogno unicamente di una cosa: PRESENZA.

Presenza e consapevolezza e un continuo lavoro introspettivo.

Per niente facile, non credi? Ma senza dubbio stimolante.

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