Ogni cosa accade per il meglio
Ogni situazione della vita, anche quella che sembra più tragica o più dolorosa, ha sempre due facce: una positiva e una negativa.
Dobbiamo cercare di coltivare un’attitudine positiva in tutte le cose, sforzarci di vedere la faccia della medaglia che ci apre il cuore; allora la grazia può entrare in noi e risolvere i problemi.
Dobbiamo avere la pazienza di attendere che dentro di noi, piano piano, avvenga un cambiamento, una accettazione, anche se il disegno, lì per lì non ci è chiaro.
Dicevano i maestri Zen: “Il samurai, l’eroe non è colui che non cade mai, ma colui che si rialza una volta in più di quanto cade.”
Vi voglio raccontare una storiella attribuita ad una santa Sufi Rabi’a.
Un giorno un ragazzo venne a trovarla lamentandosi di un brutto mal di testa e chiedeva il suo aiuto per farlo passare.
Rabbi’a gli chiese: – “L’hai avuto altre volte?
“No -rispose – è la prima volta. Per questo mi preoccupo ” –
“Allora ringrazia Dio per aver passato tanti anni senza alcun male, invece di mettere l’attenzione sul l’unica volta in cui ti è capitato di averla.”
Questa è la saggezza dei Santi, ma possiamo cominciare anche noi a fare pratica.
Quando usciamo per raggiungere l’auto che avevamo parcheggiato distante da casa e ci accorgiamo a metà strada che ci siamo dimenticati le chiavi, come reagiamo?
Solitamente insultiamo noi stessi, la nostra mente, la fretta che ci ha distratto.
Oppure possiamo dire: “sono fortunata, me ne sono accorta ora che sono appena a metà strada”.
Forse non diventeremo santi per questo, ma – certamente – saremo più sereni, meno stressati, più felici.
Ognuno di noi ne ha fatto esperienza
Spesso non siamo capaci di vedere alcun lato positivo in una situazione che ci pare soltanto negativa, malgrado in altre occasioni, la vita ci abbia insegnato che avvenimenti che abbiamo considerato dolorosi, terribili, insopportabili si siano poi – di fatto – rivelati delle porte aperte verso dei cambiamenti importanti, verso nuova felicità, verso soluzione dei problemi che sembravano irrisolvibili.
Lasciare il giudizio sospeso
Aspettare. Evitare soltanto di portare la nostra attenzione sul fatto avverso. Anche se ancora non capiamo, attendiamo e vediamo cosa succederà in seguito.
Cerchiamo solo di evitare di portare tutta la nostra attenzione sul negativo.
Quando l’uomo soffre non deve dire “È male! È male!”
Ma si può dire: “È amaro!” perché ci sono veleni amari tra le medicine. (Citazione)